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«Figlia del tuo Figlio»

Maria figura-chiave e protagonista della Divina Commedia

In occasione del settimo centenario di Dante Alighieri, anche i missionari monfortani ricordano il “sommo poeta” con un contributo di p. Alberto Valentini. 

P. Valentini nel suo saggio sottolinea che Maria nell’opera dantesca ha un ruolo fondamentale, che va ben al di là della semplice devozione, praticata in tutti i tempi e particolarmente nel Medioevo: è un personaggio che sottende l’intera Commedia e ne giustifica l’inizio, gli sviluppi e l’approdo finale.

La Divina Commedia è, infatti, racchiusa in un duplice sguardo della Vergine: il primo – all’inizio di tutto – rivolto in basso verso Dante (cf. Inf. II, 94); il secondo – a conclusione del poema – rivolto in alto alla contemplazione di Dio, che costituisce il vertice dell’itinerario del Poeta… Mai nominata nell’Inferno, segno evidente di venerazione per la Vergine, il cui nome santo non dev’essere pronunciato in quel luogo di violenza e di perdizione, Maria è l’ispiratrice e il punto di riferimento costante del grande viaggio, il filo d’oro che ne connette le fasi e gli sviluppi fino alla visione di Dio.

P. Valentini approfondisce la posizione di Maria nella seconda Cantica, nelle sette cornici che compongono il Purgatorio, in cui è additata quale modello sublime di virtù per tutti coloro che sono a purificarsi dai diversi peccati.

Sottolineando la presenza di Maria nella terza Cantica del Paradiso, p. Valentini si sofferma in particolare sulla preghiera di san Bernardo alla Vergine Madre, capolavoro di arte e teologia, sintesi della visione e dell’esperienza mariana di Dante.

Scrive p. Valentini: «La preghiera inizia con una serie impressionante di ossimori, mediante i quali si esprime l’inaudito mistero dell’Incarnazione di Dio, presentato al femminile, dal punto di vista di Maria, coinvolta direttamente e in maniera unica nella venuta di Dio nella nostra carne e nella nostra storia. Di qui l’importanza fondamentale della Vergine nei disegni di Dio – “termine fisso d’eterno consiglio” – e per conseguenza nella storia dell’umanità, nobilitata al punto che il suo Creatore si è fatto sua creatura.

Maria è luce meridiana di carità tra i beati del cielo e fonte viva di speranza tra i mortali. Ella è tanto grande e potente: per le sue mani passa la grazia di Dio… Ella è potente, ma insieme benevola, misericordiosa, magnanima: molte volte soccorre prima di essere invocata, come è avvenuto per Dante fin dall’inizio del poema.

La prima parte della preghiera si conclude, sottolineando la smisurata misericordia della Vergine, in cui si compendia la bontà di tutte le creature. La seconda parte è un’invocazione a lei, perché, al termine del lungo e difficile viaggio, il Poeta possa vedere Dio…E l’orazione viene esaudita…Con la contemplazione del volto di Dio, ottenuta per l’efficace intercessione della Vergine, il poema raggiunge il suo culmine e il Poeta ritrova il senso pieno ed ultimo della sua esistenza».

Per p. Valentini senza la presenza e l’azione della Vergine non si comprenderebbe l’avventura spirituale del Poeta e il senso profondo della Divina Commedia. Nel cammino di Dante, dalla “selva oscura” fino alla contemplazione del volto di Dio, Maria svolge un ruolo decisivo. Non solo è inserita in maniera organica e strutturale nel poema, ma è una presenza viva e irradiante, di una bellezza unica. È la dimensione estetica della figura di Maria sulla quale p. Valentini si concentra a conclusione del suo contributo.  Una bellezza gioiosa, piena d’incanto, ammirata da tutti i beati e anzitutto da Dio. Maria è la bellezza fatta persona, il cui gesto è il sorriso!

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