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Maria, mediatrice d’intercessione

Ascolto la Parola di vita

Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-5)

Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Contemplo con Luigi di Montfort

Dal Trattato della vera devozione a Maria (VD 211)

«Il massimo bene che l’amabile Maria procura ai suoi fedeli devoti è di intercedere in loro favore presso il Figlio».

Rifletto

Una domanda: perché la mediazione di Maria? È un obbligo per noi, consapevoli della nostra pochezza o è un’attenzione della bontà paterna di Dio per “conquistare” il nostro cuore? È un’esigenza della nostra miseria morale o espressione della sovrabbondanza del dono di Dio? A ben guardare i due aspetti coesistono. Accanto alla nostra innegabile povertà umana, esiste la sovrabbondanza del dono di Dio.

Da dove partire, allora: dalla povertà umana o dalla misericordia di Dio? Luigi di Montfort, respirando il clima culturale e religioso della sua epoca, parte dall’indegnità umana e dalla conseguente consapevolezza che Dio è inarrivabile (cfr. VD 83-85). Ne scaturisce un’immagine di un Dio lontano, corrucciato ed esigente, quasi scostante, che incute timore, da rabbonire per indurlo a unirsi a noi ed esaudirci. Si potrebbe ricavare l’erronea impressione che la bontà e la misericordia abitino altrove, presso Maria, più benevola e comprensiva, e non presso Dio. In realtà, Maria nella sua funzione materna è solo un segnale dell’amore di Dio per noi e la sua mediazione è prima di tutto e soprattutto espressione della condiscendenza di Dio verso di noi, del suo interessamento appassionato per provocare ed avviare la nostra relazione filiale con Lui.

Luigi di Montfort è chiaro nell’affermare che Gesù Cristo ci basta per arrivare al Padre. Maria avvicina solo alle imperscrutabili ricchezze di Cristo e partecipa al compito dello Spirito di unirci a Cristo, di formarlo in noi e di intercedere per noi! Vuol dire che dall’unica mediazione di Gesù dipende ogni azione materna di Maria in noi e attinge tutta la sua efficacia la sua presenza accanto a noi.

Nel corso dei secoli spesso ci si è aggrappati più alla mediazione di Maria che a quella di Gesù. O Maria resta all’interno del mistero di suo Figlio o diventa insignificante. Non è possibile alcuna scappatoia. O Maria è pregata come madre che conduce al Figlio e a lui si indirizza per la mediazione di ogni grazia da parte del Padre oppure la preghiera non è fatta “secondo lo Spirito”. Maria non occupa alcuna zona intermedia tra le creature e Dio, ma è dalla nostra parte, è dentro la comunità credente e ci precede nell’avventura della fede. Il fatto che Maria sia totalmente presso Dio è la ragione per cui è anche vicinissima a noi. Per questo è la Madre alla quale in qualsiasi necessità chiunque di noi può rivolgersi nella propria debolezza e nel proprio peccato, nei rischi e nelle ansie della vita, e invocare la sua intercessione.

Ringraziamo per il dono di Maria, nostra mediatrice di intercessione. Papa Francesco, commentando le parole “Non disprezzare le suppliche”, contenute nell’antica preghiera Sub tuum praesidium, ha detto: «Quando noi la supplichiamo, Maria supplica per noi. C’è un bel titolo in greco che dice questo: Grigorusa, cioè “colei che intercede prontamente” … non ritarda, come abbiamo sentito nel Vangelo, dove porta subito a Gesù il bisogno concreto di quella gente: “Non hanno vino”. Così fa ogni volta, se la invochiamo: quando ci manca la speranza, quando scarseggia la gioia, quando si esauriscono le forze, quando si oscura la stella della vita, la Madre interviene. E se la invochiamo, interviene di più. È attenta alle fatiche, sensibile alle turbolenze della vita, vicina al cuore. E mai, mai disprezza le nostre preghiere; non ne lascia cadere nemmeno una. È Madre, non si vergogna mai di noi, anzi attende solo di poter aiutare i suoi figli» (Omelia, 28 gennaio 2018).

Prego

«Ti saluto, Maria, specchio di purezza,
Vergine ricolma di grazia e di bellezza.
Il Signore è con te;
il tuo nome è santo e benedetto tra tutte le donne
e anche Gesù tuo figlio è benedetto,
Lui solo regna nella mia anima.
Tu sei mia madre, degna Madre di Dio;
soccorri la mia miseria in ogni tempo e luogo;
prega per me peccatore,
nascondimi sotto le tue ali, sostienimi adesso,
fammi avere una buona morte e la gloria eterna».

(cfr. Cantico 109,39-40)

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